Olio Extravergine d'Oliva
Nel bacino del mediterraneo la storia dell'uomo e quella dell'olivo camminano da sempre di pari passo.
Le citazioni che in tutte le epoche storiche si ritrovano nelle opere di poeti e scrittori testimoniano l'importanza che quest'albero riveste nella storia dell'uomo; tra le tante ricordiamo:
-"Sovra candido vel cinta d'uliva
donna m'apparve sotto verde manto".
(Dante, Purgatorio)
"Pacifera è l'oliva e tarda e pingue,
da poi che gemuto ha sotto la mola,
si raddolcisce e più non fa parola".
(D'Annunzio)
L'Olio d'oliva è tra i pochissimi alimenti, insieme alla farina e al vino rimasti sostanzialmente inalterati attraverso i millenni.
L'olio di oliva fa bene a tutti, dal bambino all'adulto, è il migliore condimento per la preparazione dei cibi.
Ricerche scientifiche hanno mostrato che nei Paesi, dove il consumo di olio d'oliva è molto diffuso, si ha una incidenza molto bassa di malattie delle coronarie.
Olio extra-vergine di oliva Cilento Dop
La raccolta delle olive deve essere effettuata, entro il 31 dicembre, direttamente dalla pianta, a mano o con l’ausilio di mezzi meccanici. Le olive devono essere molite entro il secondo giorno dalla raccolta, in impianti situati nell’area di produzione; anche il confezionamento deve avvenire in quest’ambito.
Per l’estrazione dell’olio sono ammessi soltanto processi meccanici e fisici atti a produrre oli che presentino il più fedelmente possibile le caratteristiche peculiari originarie del frutto.
Delle varietà usate per l’oleificazione, le più tipiche del luogo sono la Pisciottana (ovvero l’oliva di Pisciotta, una pianta che ha una chioma che può raggiungere i 12 metri di diametro, mentre l'altezza media è di 18 metri. Sono dei veri e propri monumenti vegetali), la Rotondella (omonima di un comune lucano; ma il nome potrebbe derivare dalla forma sferica della drupa) e la Salella; l’Ogliarola è diffusa in Campania come in tutto il Sud, mentre Frantoio e Leccino sono varietà “importate” dalla Toscana.
L’olio extravergine Cilento ha colore dal verde al giallo paglierino più o meno intenso, odore fruttato medio leggero, sapore fruttato con media o debole sensazione di amaro e di piccante.
Tali caratteristiche sono garantite mediante rigorosi controlli, effettuati dall’Amministrazione regionale e dalla Camera di Commercio Industria e Artigianato di Salerno, in frantoio, in campagna e sul prodotto finale, che viene analizzato e, infine, degustato da una commissione di esperti. Solo dopo aver superato tutte le verifiche l’olio potrà riportare in etichetta il marchio D.O.P., che diviene così sinonimo di qualità certificata.
Aziende produttrici
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Boccarrato
Via Mazziotti, 76 - Galdo Cilento frazione di Pollica (SA), Via appia Nuova 308, 00183 Roma RM, Italia
Sito Web: http://cilentonutraceutico.com
Ulteriori informazioni: Vedite online, Spedizione all'estero
Certificazione Biologica
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Nuovo Cilento Cooperativa Agricola
Località Ortale
84070 San Mauro
Cilento (SA) -
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Colline Salernitane D.o.p.
Secondo il disciplinare approvato con decreto del 6 agosto '98, l'olio extravergine Colline Salernitane deve essere ottenuto dalle seguenti varietà di olivo: Rotondella, Frantoio, Carapellese o Nostrale per almeno il 65 per cento; Ogliarola e Leccino in misura non superiore al 35 per cento; è ammesso un 20 per cento al massimo di altre varietà presenti nella zona.
Le olive vanno raccolte direttamente dalla pianta, entro il 31 dicembre, e molite entro il secondo giorno dalla raccolta. Per l'estrazione dell'olio (che deve essere prodotto e confezionato nell'ambito dell'area di produzione) sono ammessi soltanto processi meccanici e fisici atti a produrre oli che presentino il più fedelmente possibile le caratteristiche peculiari originarie del frutto. Ne risulta un extravergine di colore dal verde al giallo paglierino più o meno intenso, odore fruttato medioalto, sapore fruttato con media o debole sensazione di amaro e leggero sentore di piccante.
Cenni storici
La Dop copre buona parte della provincia di Salerno (dove si concentra il 55 per cento degli olivati campani) non inclusa nella denominazione Cilento e, con circa 800 ettari, è la più estesa delle tre zone olicole della regione già protette dall'Ue (che ha in istruttoria altre due pratiche, relative al Sannio e all'lrpinia). Gli impianti più rigogliosi si trovano nelle vallate del Sete e del Calore, ma capitale storica dell'area può essere considerata Cava de' Tirreni, città di 52 mila abitanti i cui dintorni sono oggi coltivati soprattutto a tabacco e frutta, ma che per secoli fu la più importante piazza commerciale del regno di Napoli, anche per l'olio, prodotto dai Benedettini del monastero della Trinità ed esportato dal porto franco di Vietri sul Mare. La varietà forse più caratteristica della zona è la Carapellese o Nostrale: detta a neh e "olivo pian gente", è una pianta vigorosa, di notevole statura, con chioma ampia formata da rametti penduli, resistente al freddo e soprattutto alla siccità. Le grosse drupe, a maturità di colore vinoso scuro con lenticelle biancastre, hanno una resa discreta e danno un ottimo olio. Il rilancio di questa cultivar - così come della Rotondella, anch'essa tipica del Salernitano - e l'ammodernamento degli impianti hanno avuto un ruolo decisivo nel progresso qualitativo che ha portato al riconoscimento della D.o.p.
Penisola Sorrentina D.o.p.
Denominazione di origine protetta in data 12.06.1997 con regolamento n. 1065
Descrizione
L’olio extravergine Penisola Sorrentina è ottenuto dalle seguenti varietà di oliva: Ogliarola, Rotondella, Frantoio, Leccino. Possono altresì concorrere altre varietà presenti nella zona, in misura non superiore al 20%. Le drupe vanno raccolte, entro il 31 dicembre, direttamente dalla pianta, e molite entro il secondo giorno dalla raccolta. Per l’estrazione dell’olio – da effettuarsi, come il confezionamento, nell’ambito dell’area prevista dal disciplinare – sono ammessi soltanto processi meccanici e fisici (niente trattamenti biochimici, quindi) atti a produrre oli che riflettano il più fedelmente possibile le caratteristiche peculiari originarie del frutto.
L’extravergine Penisola Sorrentina ha colore dal verde al giallo paglierino più o meno intenso, odore fruttato, sapore fruttato con media o debole sensazione di amaro e leggero sentore di piccante.
Zona geografica di riferimento
I seguenti comuni della provincia di Napoli: Gragnano, Pimonte, Lettere, Casola di Napoli, Sorrento, Piano di Sorrento, Meta, Sant’Agnello, Massa Lubrense, le isole di Capri e Anacapri, Castellammare di stabia.
Cenni storici
La presenza di numerosi olivi secolari, con esemplari più che millenari, sta a testimoniare che la produzione di olio nella penisola sorrentina è antichissima. Siamo in una zona panoramica (e turistica) tra le più famose del mondo, un ambiente unico fatto di scogliere a precipizio sul mare, bastioni di rocce e terrazze di tufo, paesi aggrappati ad erti pendii, profumo di aranci, rigoglio di viti, frusciare di olivi: la quintessenza, insomma, del paesaggio mediterraneo.Il cuore, anche, della gastronomia incentrata sulla triade olio-grano-vino: la cucina napoletana non sarebbe la stessa senza l’olio d’oliva, a cominciare dalla celebre “pommarola” e della pizza, il piatto forse più “ecumenico” del mondo.
Sannio Caudino Telesino
E
Sannio Colline Beneventane
Come nell'intera Regione, anche nel Sannio è molto diffusa la coltivazione dell'ulivo con la relativa estrazione dell'olio.
La produzione dell'olio extra-vergine di oliva è caratterizzata da antiche tradizioni: la molitura avviene secondo il ciclo tradizionale della spremitura a freddo delle olive, con un trattamento che permette di avere un olio con acidità quasi mai superiore all'1% e per qualità e tipicità viene ormai da più parti chiamato l'Oro del Sannio.
Le varietà di olive impiegate sono in particolare, la "Raccioppella", "l'Ortice", "l'Ortolana".
La prima è particolarmente diffusa nella Valle Telesina, con maggiore concentrazione nei comuni di San Lorenzo Maggiore, Cerreto Sannita, San Lorenzello; da essa, con bassa resa, si ricava un olio giallo-verde, fluido al palato e di buona conservabilità.
La seconda è diffusa nella zona delle Colline Caudine - Telesine e delle Colline Beneventane; ha una resa elevata e dà un olio dal colore verde-giallo, mediamente fluido al palato e con più che buona conservabilità.
La terza è diffusa nella zona della Valle Telesina e in particolare nei Comuni di San Lorenzello, di Guardia Sanframondi e di San Lupo; ha una resa piuttosto bassa e dà un olio dal colore verde-giallo, mediamente fluido al palato e con più che buona conservabilità.
È attualmente in corso il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.) per l'olio extra-vergine di oliva Sannio Caudino telesino e per quello delle Colline Beneventane.
Irpinia
L'ulivo e l'olio d'oliva sono parte della cultura e delle tradizioni dei popoli mediterranei, oltre che del regime alimentare e del sapere gastronomico degli stessi. Dopo migliaia di anni, durante i quali le virtù dell'olio sono state considerate un dato empirico, la moderna scienza dell'alimentazione si è definitivamente espressa sulle caratteristiche nutrizionali dell'olio d'oliva.
Tra gli effetti benefici dell'olio d'oliva si citano solo i più importanti e quelli di recente acquisizione:
• l'elevato contenuto in fenoli dell'olio d'oliva svolge un'importante azione di contrasto dei radicali liberi;
• l'uso quotidiano di olio d'oliva riduce il rischio di malattie cardiovascolari;
• numerosi studi hanno dimostrato che l'olio d'oliva e la dieta mediterranea riducono il rischio di trombosi;
• studi epidemiologici indicano che il consumo regolare d'olio d'oliva è inversamente correlato a diversi tipi di tumore.
In Irpinia, dove la coltivazione dell'olivo è di antichissima origine, si produce un olio fruttato, di colore giallo paglierino e dal sapore erbaceo. Le varietà d'olivo principalmente utilizzate sono la Ogliarola e la Ravece.
Terre Aurunche
La provincia di Caserta è la terza dopo quella di Salerno e di Benevento per superficie ulivetata. La Catena montuosa del Massico (famoso per il Falerno tanto caro ai romani), il vulcano spento di Roccamonfina, che con le sue acque minerali e le passate eruzioni ha condizionato il terreno dell'intera area che si spinge fino a valle, dominano la zona più ricca di uliveti della provincia. Una sorta di calice chiuso dal mare e dai fiumi del Volturno e del Garigliano. Condizioni ideali per lo sviluppo di alcune cultivar tra cui spunta prepotentemente la Sessana detta anche Cicinella. Ma sono tutte le zone collinari che offrono uno spettacolo di verdi uliveti: più di 8mila ettari interessati pari al 13% del totale regionale. Soltanto di recente, alcuni olivicoltori (sono oltre 13mila aziende che lavorano e trasformano le drupe) hanno deciso di avviare la formulazione di un disciplinare che possa portare al riconoscimento della Dop Terre Aurunche.
Quando si parla di olive nella provincia di Caserta non si può non parlare della Caiazzana, cultivar che furoreggia nel territorio di Caiazzo. Una varietà molto precoce, ideale per la produzione di un olio novello dal gusto dolce e delicato con alcune sensazioni retrolfattive di mandorla.
A confine con la provincia di Benevento, nella Valle Caudina, la cultivar di riferimento è l'Asprinia. Il Massiccio del Matese ed il Monte Maggiore, invece, ospitano una varietà, la Tonda, detta anche Nostrale, Ritonna o Tondella.
Aziende produttrici
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Frantoio Torretta
Torretta srl
Frazione Torretta, via Serroni Alto 29, 84091 - Battipaglia SA - Italy -
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